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Novembre 28, 2024Consiglio di lettura
Dicembre 13, 2024CAMBIAMENTO CLIMATICO
Il cambiamento climatico continua ad essere una delle sfide ambientali più gravi a livello globale, con impatti che si manifestano attraverso eventi meteorologici estremi, innalzamento del livello del mare, alterazione dei modelli stagionali e la perdita di biodiversità.
I principali fattori che contribuiscono al cambiamento climatico sono l’aumento dei gas serra nell’atmosfera, dovuto principalmente a emissioni di CO₂ provenienti dalla combustione di combustibili fossili e dal settore agricolo. Le emissioni di metano legate alla produzione alimentare e ai rifiuti contribuiscono anch’esse in modo significativo al riscaldamento globale.
La temperatura media globale è aumentata di circa 1,2°C rispetto ai livelli preindustriali e i fenomeni meteorologici estremi, come ondate di calore, tempeste tropicali e alluvioni legate alla DANA e altri fenomeni atmosferici, sono aumentati sia in frequenza che intensità, con elevati danni economici e perdite di vite umane. Anche i periodi di siccità sono più lunghi, con gravi conseguenze per l’agricoltura e la disponibilità di acqua potabile.
Un fenomeno importante è anche il riscaldamento degli oceani e innalzamento del livello del mare. Le acque oceaniche continuano a riscaldarsi, accelerando il processo di scioglimento dei ghiacci in Antartide e Groenlandia, contribuendo all’innalzamento dei mari.
Le stime indicano che l’innalzamento del livello del mare potrebbe arrivare a +1 metro entro il 2100, minacciando le zone costiere densamente popolate.
MIGRAZIONI FORZATE
Il fenomeno delle migrazioni forzate è in forte aumento, alimentato sia da conflitti che da fattori ambientali.
Tra le principali cause delle migrazioni moderne ci sono la violenza armata, i disastri naturali e le crisi economiche legate al cambiamento climatico.
I rifugiati climatici stanno diventando una delle categorie più vulnerabili, in particolare nelle regioni del Global South dove i fenomeni estremi (come inondazioni, siccità e incendi boschivi) sono più frequenti e gravi.
Secondo le stime delle Nazioni Unite, attualmente ci sono oltre 100 milioni di sfollati forzati nel mondo, una cifra mai registrata prima.
Più di 20 milioni di persone sono migrate a causa di disastri ambientali legati al cambiamento climatico.
I rifugiati climatici sono destinati ad aumentare, con previsioni che indicano fino a 200 milioni di migranti ambientali entro il 2050, soprattutto nelle regioni più vulnerabili.
I governi stanno cercando di affrontare il fenomeno attraverso accordi internazionali per garantire protezione legale ai rifugiati climatici, ma c’è una crescente pressione sulle politiche di accoglienza, soprattutto in Europa.
Le Nazioni Unite stanno promuovendo politiche di adattamento climatico e di supporto ai paesi vulnerabili per evitare che il cambiamento climatico diventi una causa principale di migrazione forzata.
I PAESI CON IL PIÙ ALTO TASSO DI SFOLLAMENTO
I paesi che affrontano tassi elevati di sfollamento sono spesso quelli più vulnerabili a una combinazione di conflitti, crisi politiche, instabilità economica e cambiamenti climatici.
Le persone che fuggono da queste aree sono esposte a rischi elevati e richiedono aiuti umanitari urgenti.
I paesi con i tassi di sfollamento più elevati sono
-Siria
-Afghanistan
-Repubblica Democratica del Congo
-Sud Sudan
-Filippine
-Paesi come il Bangladesh, le Maldivie, le Isole del Pacifico (come Kiribati e Tuvalu) sono minacciati dall’innalzamento del livello del mare e potrebbero vedere milioni di persone costrette a migrare.
-Il Sahel in Africa e il Sud-est asiatico sono aree critiche dove la siccità e le inondazioni legate ai cambiamenti climatici stanno già causando sfollamenti di massa.
I temi del cambiamento climatico, delle migrazioni e dello sfollamento sono strettamente connessi e richiedono risposte globali coordinate.
Nel prossimo numero si parlerà di :
SFOLLAMENTO
INONDAZIONI
DISASTRI AMBIENTALI